ITALIA – INSOFFERENZA PER IL DISSENSO STUDENTESCO

Manifestazioni studentesche in tutta Europa contro i rapporti universitari di ricerca in progetti Dual Use. A Roma continua la politica contro gli studenti che chiedono la non adesione al bando MAECI.

Chiedono la sospensione della cooperazione scientifica con un Paese in guerra: sono studenti, ricercatori, docenti e amministrativi delle università di Torino, Milano, Napoli, Roma. E non sono soli: con loro anche Pisa e Bari.

Due arresti a Roma e diversi feriti; il rifiuto della Sapienza a interrompere gli accordi di collaborazione tecnico-scientifica con Israele – secondo la rettrice Polimeni – il boicottaggio della libera ricerca non favorirebbe la pace. L’appello, sostenuto da 2500 firme tra cui 150 docenti, è caduto nel vuoto.

E mentre il governo italiano grida “vergogna” e gli studenti vengono caricati dalla polizia, alcuni atenei hanno già dichiarato lo stop ai bandi di collaborazione con Israele.

A Torino, Pisa e Bari il Senato accademico, tra le manifestazioni studentesche, ha deciso per la non adesione al contestatissimo bando MAECI, mentre Milano ha sospeso l’accordo con l’università di Ariel in Cisgiordania.

COSA PREVEDE IL BANDO MAECI

Il bando prevede linee di finanziamento per ricerche congiunte tra Italia e Israele con focus sullo sviluppo di tecnologie elettroniche, idriche e di gestione della distribuzione dell’acqua, tecnologie per l’agricoltura e per l’ottica di precisione che potrebbero rientrare nella categoria del “dual use”, utili cioè sia a scopo civile che militare.

COSA CHIEDONO GLI STUDENTI

Secondo i firmatari degli appelli, la cooperazione scientifica nasconderebbe ricerche che Israele potrebbe utilizzare per fini bellici.

Nelle scorse settimane l’Università di Torino ha rifiutato di partecipare al bando di cooperazione scientifica, tecnologica e industriale con Israele e il rettore dell’Università di Bari si è dimesso dalla Fondazione Med-Or, la costola di Leonardo (ex Finmeccanica) guidata dall’ex ministro dell’Interno, Marco Minniti, con la quale la ministra dell’Università Anna Maria Bernini ha firmato un protocollo d’intesa proprio alla vigilia delle proteste e mentre gli universitari chiedono a gran voce le dimissioni dei tanti rettori che fanno parte del comitato tecnico-scientifico di Med-Or.”(Il Fatto Quotidiano)

Dello stesso avviso gli atenei norvegesi di Oslo, Bergen e Notodden, che hanno interrotto i rapporti con le università di Gerusalemme e Haifa. Anche Davis, in California (budget 20 milioni di dollari), ha sospeso gli investimenti verso i “complici dell’occupazione e del genocidio”.