Dalle dumb bomb, alle bombe al fosforo. Israele sta apertamente usando armi illegali causando morte e distruzione a Gaza.
Dal 7 ottobre la risposta israeliana ha lanciato un’offensiva che conta oltre 45mila missili, per un totale di 65mila tonnellate di esplosivo ricaduto in un territorio di appena 365 kmq, chiuso su tre lati da muri invalicabili, che conta oltre 2.2mln di abitanti, di cui il 45% bambini: l’area più densamente popolata al mondo e una delle popolazioni più giovani. L’attacco più letale nella storia dei conflitti moderni.
Tra gli armamenti usati dal governo israeliano ci sono i BLU-113, i BLU-109, gli SDBS e i GBU-28, arsenale fornito dall’esercito americano. Questi tipi di bombe sono tipologie di Bunker-busting bombs, ovvero bombe usate per penetrare bersagli rinforzati, come i bunker militari. Già precedentemente usati dall’esercito statunitense in Afghanistan, Irak e Syria, vengono principalmente adoperati in aree aperte e contro obiettivi militari a causa della loro potenza distruttrice.


Heidi Zhou-Castro, corrispondente di Al Jazeera ha affermato che il rapporto sulla consegna di bombe penetranti pesanti a Israele ha sollevato nuove domande sui continui trasferimenti di armi da parte degli Stati Uniti nel paese. “Si tratta di bombe importanti che gli Stati Uniti hanno usato in passato ma principalmente in aree aperte… Ora Israele sta usando queste bombe in un ambiente molto diverso a Gaza, su una popolazione civile densamente popolata, ” ha detto Zhou-Castro. “Molte persone ora si chiedono al Congresso se continuare a distribuire queste ‘bombe bunker’ sia una buona idea e chiedono anche maggiore trasparenza”.
Altre tipologie di armi utilizzate sono le bombe GPS guided (i missili teleguidati) e quelle unguided (non guidati), chiamati anche dumb bomb (bombe stupide). Oltre il 45% dell’offensiva terra-aria israeliana ha visto le dumb bomb protagoniste. Usate principalmente per ridurre il costo dell’armamento, spiegano l’alta mortalità che gli attacchi israeliani stanno causando.

Questi ordigni, a differenza delle bombe intelligenti, mancano di precisione e sono noti per causare distruzioni indiscriminate. Si tratta di un fatto incontestabile che solleva serie preoccupazioni sulla condotta delle operazioni militari da parte di Israele nella Striscia di Gaza.
Anche Unicef ha condannato recentemente l’uso di bombe non-guidate da parte di Israele, mettendo in luce gli effetti devastanti che queste armi hanno sulla vita dei bambini palestinesi.
Nonostante il maggiore Keren Hajioff, un portavoce israeliano, ha affermato che “l’esercito è impegnato nel rispetto del diritto internazionale e di un codice morale di condotta” e che “sta dedicando vaste risorse per ridurre al minimo i danni ai civili”, Israele continua a bombardare indiscriminatamente aree urbane densamente popolate con armamenti per nulla precisi.
Tra le armi utilizzate, vietate dalla convenzione delle Nazioni Unite su certe armi convenzionali e da quella sulle armi chimiche, ci sono quelle al fosforo bianco. Utilizzate già in passato diverse volte da Israele, la bomba al fosforo bianco, è un tipo di ordigno bellico contenente un composto a base di fosforo che brucia rapidamente e causa incendi.

Il suo utilizzo è regolato dal Protocollo III della Convenzione sulle armi convenzionali (CCW). Il Protocollo proibisce l’uso di armi incendiarie lanciate via aerea in “concentrazioni di civili” e limita l’uso legale di armi incendiarie lanciate da terra – come l’artiglieria qui documentata – dove ci sono concentrazioni di civili. Il protocollo definisce le armi incendiarie come quelle “progettate principalmente” per appiccare incendi e bruciare le persone, escludendo l’uso delle armi incendiarie per altri scopi, incluso come cortine fumogene.

(William Christou per il Washington Post)
Ora, l’utilizzo di questa arma chimica è concesso solo come tracciante, e in nessun modo utilizzabile nel contesto urbano come quello di Gaza. Molte testimonianze riportano l’utilizzo di questa arma chimica in modo indiscriminato sui civili durante i raid aerei israeliani sia a Gaza che nel sud del Libano. Altro che limitare i danni collaterali!


È per questo che dal diritto di difendersi dal brutale attacco di Hamas, Israele ora è passato non solo ad un uso sproporzionato della violenza attraverso armi illegali, ma ad un vero e proprio piano genocida con l’intento di portare avanti la ‘pulizia etnica’, tanto voluta sin dalla Nakba del ’48.
Una vera e propria punizione collettiva. Basti ascoltare i discorsi dei politici sionisti invitati nelle trasmissioni israeliane, che quello che potrebbe sembrare un’illazione, si oggettivizza attraverso le loro stesse parole.
Inoltre, è notizia di oggi, che la Corte Internazionale di Giustizia (ICJ) ha definito le misure provvisorie contro l’azione militare di Israele richieste dal Sud Africa, avvalorando la tesi dell’intento genocidario.
PDF Misure provvisorie ICJ: