25 aprile: ricordiamo senza dimenticare

E’ morto un papa, come sempre sappiamo che un altro papa verrà nel maggio 2025, un uomo di grande rispetto per i poveri che il nuovo papa lo ricorderà nei suoi sermoni. Il 25 aprile per noi italiani, anche se l’attuale governo fa finta che non esiste, è il nostro simbolo sul quale verrà creata, nel 1948, la Repubblica italiana.

Ciascuno può, in questo giorno, ricordare qualcosa o qualcuno, certo che il connubio popolare ha fatto sì che anche noi italiani abbracciassimo la democrazia. Molti possono ricordare i partigiani che insieme agli eserciti americano e inglese, hanno dato vita alla nostra letteratura democratica. Altri ancora ritengono che la città di Milano venne liberata il 30 aprile con gli eserciti americani in quella città dove i partigiani la liberarono il 25 aprile.

Le date non contano, è il simbolo di uno spirito di molti di allora che hanno fatto sì che noi ci ricordassimo di un triste evento per tutti gli italiani. Il ricordo è lo spirito al quale dobbiamo inchinarci per non far si che l’Italia ritorni agli anni in cui il mondo europeo omaggiava le destre reazionarie attraverso la guerra con i morti nelle battaglie o quelli segregati nei campi di sterminio. Il nostro 25 aprile è lo spirito, al di là della data, per essere democratici come la nostra Costituzione ci ha insegnato.

Ora dobbiamo riprendere l’idea che i nostri padri hanno lasciato per ritornare ad essere una nazione che sappia, oltre alle stupide guerre che l’Unione Europea ci consiglierà nel tempo di approvare, ricostruire lo stato sociale ed economico per essere una Nazione di pace.

Le opinioni espresse in questo articolo appartengono all’autore e non riflettono necessariamente la posizione editoriale di euJournal.