La democrazia mascherata

La causa vera di tutti i nostri mali, di questa tristezza nostra, sai qual è? La democrazia, mio caro, la democrazia, cioè il governo della maggioranza. Perché, quando il potere è in mano d’uno solo, quest’uno sa d’esser uno e di dover contentare molti; ma quando i molti governano, pensano soltanto a contentar se stessi, e si ha allora la tirannia più balorda e più odiosa: la tirannia mascherata da libertà.

Interpretando la citazione di Luigi Pirandello, possiamo affermare che la tirannia mascherata da libertà è la democrazia che crede di essere tale in un Paese come l’Italia. Nessuno pensa che un uomo solo possa essere il futuro del popolo italiano, ma seguendo i mezzi d’informazione si evince che l’attuale concezione di democrazia è tirannide liberticida del nostro futuro. Si pensa che dalla tirannide ci si sia liberati dopo la Costituzione del 1948, questo è vero, ma dobbiamo riconoscere che in questi 72 anni l’applicazione dei suoi principi è venuta sempre meno, con lo scopo di costituire una democrazia differente per il bene del popolo. Lungo questo periodo sono stati invertiti i valori, le aspettative e l’economia di una società. Pur tralasciando le Disposizioni transitorie e finali, per costituire una democrazia più efficiente per la collettività bisogna rivedere la seconda parte della carta costituente: ovvero il Parlamento, il Presidente della Repubblica, il Governo, la Magistratura, le Regioni, le Provincie e i Comuni, poi le associazioni, i partiti e anche il sistema elettorale. Queste sono le tematiche di cui il Parlamento dovrebbe discutere, non a maggioranza relativa, ma, per la prima volta, unanimamente insieme a esperti di tali questioni.  Negli ultimi vent’anni andava aggiornata la nostra Costituzione cercando di essere al passo con i bisogni e con la volontà dei cittadini italiani. Purtroppo ad oggi non ci siamo. Molti partiti pensano di cambiare la Costituzione e cercano di riflettere sul cosa proporre, dando origine a proposte indicibili, basta leggere quelle dell’ex governatore del Lazio Zingaretti. La Costituzione deve essere rivista nel suo insieme, compreso i punti fondamentali. Fin quando non si capirà che l’Italia non è democratica e che la nostra democrazia è affidata a partiti che non si curano di rispettare i principi del dettato Costituzionale, allora saremo perduti nel solco democratico verso la fine della Democrazia.

Qualcuno parla di liberalismo e di repubblicanesimo nel XXI secolo, non capendo che oggi sono concetti privi di significato, rimanendo ancorati alle ‘vecchie cattedrali’ del secolo scorso. Io credo che gli uomini di un tempo devono essere rispettati per la loro morale ed etica politica, ma il nostro tempo è prioritario rispetto alle loro proposte. Il nostro popolo è diverso da quello del 1945, la cultura è cambiata, anche se qualcuno dice che non c’è cultura, la scuola è completamente diversa, l’università non ha più i vecchi schemi sui quali abbiamo studiato: oggi gli studenti sono in grado di vedere la società e la scienza con un’altra prospettiva. L’economia non è più quella del Piano Marshall o quella sino al 1980. Il mondo è cambiato e insistere sulle vecchie alleanze è solo un errore. L’Europa si adegui alle esigenze reali dei suoi cittadini attraverso un progetto politico ed economico diverso per il futuro, sostenibile, acquisendo indipendenza e mantenendo uno stampo democratico.

L’Italia dall’Europa pretende solo soldi, che pochezza da parte dei partiti nostrani!

Per capire quale sarà il futuro dei cittadini italiani e dell’Europa dobbiamo tenere a mente cosa siamo e quale è la nostra storia. In Italia è tormentata dalla mafia, le carceri sono di stampo savoiarda, la giustizia è sempre più lenta, la sanità è sempre meno accessibile ai meno abbienti, l’università è costituita da professori che vivono di altre professioni, la scuola non sa fare dei giovani le nostre promesse, la popolazione che ha dovuto affrontare situazioni difficili come i terremoti è abbandonata a se stessa, basti pensare ai terremotati della Basilicata o della Sicilia, della Calabria o dell’Abruzzo, del Molise o del Lazio. Il Mezzogiorno dal 1860 è in una situazione socio economica disastrosa, le nostre industrie sono di vecchia natura, la corruzione è cresciuta esponenzialmente, il sistema fiscale non sa più cosa chiedere al popolo… Si potrebbero superare questi problemi ma purtroppo la politica non riesce ad effettuare passi avanti per la nostra Nazione, soluzione: essere onesti nel ruolo che ricopriamo all’interno della società.

Riflettendo su questi 72 anni di Repubblica, mi viene da dire che il concetto di democrazia non è altro che una visione oligarchica. In questa oligarchia democratica l’importante è rimanere al potere, ma il popolo, economicamente esasperato, non sa più cosa votare e sceglie di astenersi. E per questo l’ Italia è una tirannia mascherata da libertà!